Comunicati

Comunicato sugli arresti e sulle misure restrittive a carico di sette giovani antifascisti, rei di avere partecipato alla manifestazione contro Casa Pound del 22/02/2018

Questa mattina sono scattate perquisizioni e misure cautelari per sette giovani antifascisti torinesi che, il 22 febbraio scorso, hanno preso parte al corteo cittadino organizzato in opposizione al comizio che il  “partito” neofascista CasaPound aveva preparato la sera stessa a Torino. 

Quella sera, anche la nostra sezione A.N.P.I. sfilò per le vie della città per esprimere la nostra ferma opposizione a gruppi come CasaPound, che, in perfetto clima elettorale, si sono fatti  portatori di campagne elettorali legate a programmi di stampo fascista e xenofobo, tese ad incrementare la guerra tra poveri che da tempo ha preso piede in Italia. Tutto ciò legittimati dal resto dei politici italiani, che da sempre fingono di non vedere questa situazione preoccupante e drammatica e che, invece, preferiscono voltarsi dall’altra parte anziché difendere i principi base della Costituzione nata dal sangue dei nostri Partigiani.

 Ricordiamo che in Italia esiste il reato di “apologia del fascismo” e che, quindi, chi si macchia di questo crimine dovrebbe essere giudicato secondo la legge, dato che, a bene vedere, gruppi di marcato stampo fascista, come Casa Pound o Forza Nuova, non avrebbero neanche il diritto di esistere. Ma si sa, in Italia la legge non è uguale per tutti e dunque è meglio arrestare e perseguire giovani antifascisti colpevoli solamente di aver portato la determinazione ed il loro dissenso per le vie della città e non chi apre il fuoco sui passanti inermi, chi propaganda idee fasciste, chi accoltella, chi si fa forte di alleanze impronunciabili. si preferisce reprimere ragazzi colpevoli solamente di provare a contrastare con le proprie idee e i propri corpi chi si schiera a difesa di tutto ciò, sia esso un neofascista o un rappresentate delle forze dell’ordine posto a tutela di chi si chiude negli hotel a 4 stelle a propagandare idali fuorilegge. 

 

Per tanto come sezione A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, ci schieriamo a fianco dei sette ragazzi, esprimendo loro solidarietà e vicinanza e auspicando di vederli presto al nostro fianco.

Perché da sempre sappiamo qual è la parte giusta nella quale stare e perché la, dove sarà necessario, noi ci saremo.

 

Ora e sempre Resistenza!!!

 

Sez. A.N.P.I. "G. Peirolo - F. Ferrario"

Bussoleno - Foresto - Chianocco

No a Forza Nuova a Torino!!!

Oggi pomeriggio a Torino, proprio come la scorsa settimana, Forza Nuova, partito dichiaratamente neofascista ha lanciato il suo appuntamento per presentare agli elettori il proprio programma elettorale di stampo marcatamente fascista e xenofobo. Costoro a suon di "Italia agli italiani” stanno alimentando una guerra tra poveri sempre più evidente e drammatica legittimata dall'indifferenza delle istituzioni democratiche del paese che dovrebbero invece proprio vigilare su queste deviazioni.

 

Partiti ed associazioni neofasciste come Forza Nuova e Casapound secondo la Costituzione Italiana non dovrebbero neppure esistere, tantomeno dunque indire comizi e presentarsi alle elezioni in uno stato democratico nato dalla Resistenza antifascista.

La legge è chiarissima e non da spazio ad interpretazioni di alcun genere.

 

Il reato di apologia di fascismo è infatti già stato introdotto in Italia dalla Legge Scelba del 1952 ed è stato poi rivisto dalla Legge Mancino del 1993. Cosa prevedono queste due leggi? La Legge Scelba riconosce come "riorganizzazione del disciolto partito fascista" il caso in cui "una associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principii, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista". La legge punisce tale riorganizzazione con la reclusione da cinque a dodici anni e la multa da 1.032 a 10.329 euro "chiunque promuove od organizza sotto qualsiasi forma la ricostituzione del disciolto partito fascista" e "chiunque pubblicamente esalta esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista".

 

Successivamente, la legge 205 del 1993, conosciuta come Legge Mancino, punisce chiunque faccia propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (reclusione fino ad un anno e sei mesi o multa fino a 6.000 euro). Punito è anche chi istiga, con qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (reclusione da sei mesi a quattro anni). Dunque questa legge condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia fascista e vieta, infine, ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

 

L’apologia di fascismo è dunque chiaramente un reato e come tale andrebbe perseguito. Uno stato ed un’opinione pubblica che si defilano, che non vogliono vedere e che permettono a questi rigurgiti fascisti di partecipare ad un processo democratico come la tornata elettorale ne sono gravemente responsabili e complici.

 

Come antifascisti dobbiamo necessariamente schierarci ed impedire che persone come Roberto Fiore, gerarca di Forza Nuova, terrorista nero condannato per la strage di Bologna possa anche solo aprire bocca, soprattutto in una città come Torino, Medaglia d’oro della Resistenza.

Per questo motivo la Sezione A.N.P.I. di Bussoleno-Foresto-Chianocco parteciperà alla manifestazione antifascista prevista per oggi pomeriggio alle 17.00 in Piazza Statuto.

 

Nessun diritto e nessuno spazio a nostalgici e fascisti.

Ora e sempre Resistenza!!!

 

Sez. A.N.P.I. "G. Peirolo - F. Ferrario"

Bussoleno - Foresto - Chianocco

Comunicato sulla strage fascista di Macerata

Sabato 10 febbraio, come sezione ANPI, saremo in piazza a Macerata con le nostre bandiere e i nostri militanti antifascisti. Apriamo così queste righe per chiarire la nostra posizione riguardo i fatto accaduti nei giorni scorsi e le vergognose passerelle politiche che ne sono seguite.

Apprendiamo con sdegno e vergogna che l'ANPI nazionale, cofirmando un "documento" con l'associazione Libera, l'ARCI e il sindacato CGIL, rinuncia all'imminente mobilitazione.

Si tratta, quindi, di chiarire un paio di concetti chiave sul ruolo che la nostra associazione e la parola antifascismo hanno al giorno d’oggi. Se a Macerata, una persona di estrema destra ha potuto impunemente presentarsi alle elezioni con il partito fascista Lega Nord e scorrazzare impunito nei vari cortei e nelle varie scorribande organizzate dalla "cugina" casapound, è perchè gli si è lasciato il tempo e lo spazio di farlo. Se a seguire ha poi potuto armarsi e scorrazzare sparando dalla sua auto verso le persone di pelle diversa dalla sua, è per lo stesso spazio in precedenza concessogli. Se oggi dobbiamo assistere alle vergognose rivendicazioni dei suoi compari che lo glorificano e lo onorano tramite striscioni e comunicati, è per il medesimo motivo. 

Che significato avrebbe oggi riportare la pace e il silenzio dopo quanto accaduto? Assicurare alla giustizia i colpevoli? Certo che no, assicurerebbe solamente altro spazio ai fascisti. Allora serve alzare la voce e rispedire nel passato questo rigurgito, serve occupare tutti gli spazi possibili e ricacciare con la forza chi si vanta di essere fascista. Serve esserci e uscire di casa. Non avere il coraggio oggi di marciare compatti, significherebbe regalare un altro segno di debolezza e nient’altro che una sconfitta.

 

Con altrettanta sicurezza possiamo indicare come complici queste associazioni che, giocando a braccetto con il partito democratico, hanno sottoscritto queste ingloriose righe di rinuncia. Saltando nella storia ci ricordano molto la triste mossa dell'Aventino, pagata a caro prezzo e con il sangue nei decenni successivi. Non ci dilunghiamo oltre e chiudiamo con una riflessione.

 

I partigiani che nella Resistenza hanno scritto una delle pagine più belle, difficili e dolorose del nostro paese ci avrebbero immaginato così? Dopo tanto sudare e soffrire avrebbero voluto per ricordarli due mazzi di fiori il 25 aprile e un po' di applausi ad una parata ufficiale? Forse avrebbero scelto il circo, dove applausi e fiori li si tira un po' a tutti.

 

Noi vogliamo pensare invece di avere tra le mani un testimone importante, la Libertà. Diritto che si comprende di non avere più solo quando lo si è perso. A Macerata così rischia di essere e per chi giunge da lontano in cerca di aiuto e fortuna purtroppo già così è.

 

Rilanciamo dunque l'appello alla mobilitazione e la nostra presenza e sostegno a quanti, antifascisti ed antirazzisti si mobiliteranno, oggi e negli anni a venire. Sabato aimè non ci saranno i vessilli dell'ANPI nazionale, ci sarà però il cuore e il sogno di ogni partigiano caduto per la Libertà. Ci saranno le bandiere delle singole sezioni e di tutte le associazioni veramente svincolate da giochi di potere, partiti e soprattutto dalla paura.

 

Non un passo indietro!

Ora e sempre Resistenza.

 

Sez. A.N.P.I. "G. Peirolo - F. Ferrario" di Bussoleno – Foresto – Chianocco

Comunicato contro il presidio di Forza Nuova indetto a Susa e previsto per l'8 Aprile 2017

 

A volte ritornano…

Dopo circa un anno di silenzio Forza Nuova prova nuovamente ad uscire allo scoperto indicendo, per sabato 8 Aprile, un presidio nel cuore della nostra Valle. Questo fine settimana, infatti, la cittadina di Susa sarà teatro delle solite farse e bugie portate in piazza da questo “partito” di stampo fascista.

Ancora una volta il tentativo è quello di rimpolpare le proprie fila nascondendosi dietro la becera maschera della “giornata del tesseramento” facendo leva sulla tragica situazione politica e sociale in cui versa il nostro Paese per far passare messaggi razzisti e xenofobi.

Ci pare quantomeno inappropriato l’urlo fascista all'apologia della patria in una vallata Medaglia d’Oro alla Resistenza, che ha sempre visto la sua popolazione impegnata in battaglie per la difesa del territorio e dei diritti.

Salta immediatamente all'occhio la profonda contraddizione che sta in seno alle proposte che Forza Nuova porta per l’Italia. Se da una parte ritiene necessaria la presenza di politiche legate al Welfare, dall'altra le alternative che suggerisce poggiano su pilastri di odio e razzismo che stanno alle base di quelle guerre che costringono le popolazioni ad abbandonare la propria casa e la propria famiglia in nome di un futuro migliore.

Crediamo sia inaccettabile che un “partito” di questo genere possa anche solo pensare di trovare spazio nella nostra Valle. Per questo motivo chiediamo a tutte e tutti di partecipare al presidio indetto per sabato 8 Aprile a partire dalle ore 8,00 in Via Roma a Susa.

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI!

 

Sez. A.N.P.I. Bussoleno Foresto Chianocco

Sez. A.N.P.I. Mompantero e Val Cenischia

Sez. A.N.P.I. Chiomonte Alta Valle Susa

Sez. A.N.P.I. Sant'Ambrogio di Susa

 

Comunicato a sostegno della Sezione A.N.P.I. Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia” di Biella.

Bussoleno 13.03.2017

 

La Sezione A.N.P.I. “G. Peirolo – F. Ferrario” di Bussoleno-Foresto-Chianocco desidera esprimere solidarietà totale ed incondizionata ai Compagni della Sezione Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia” di Biella in merito alla vicenda inerente la proiezione del Docu-Film “israele, il Cancro” che ha sollevato addirittura la presa di posizione, contraria e a parer nostro assolutamente ingiustificata della Direzione Nazionale A.N.P.I.

 

Pensiamo che sia nel pieno diritto della sezione biellese il fatto di proiettare un documentario che illustra la situazione attuale, repressiva, violenta ed arbitraria dello stato israeliano nei confronti della Palestina. Un documentario che tramite Samantha Comizzoli, la regista, documenta, seppur crudamente (ma vi è altro modo?) la prevaricazione totale sionista nei confronti della popolazione palestinese, prevaricazione che dura da troppo, troppo tempo. 

 

Crediamo che per spiegare il titolo del film, certamente duro e d’impatto (israele, il Cancro), basti guardare la cartina dei territori Palestinesi dal 1947 ad oggi. Vi è raffigurata l’inesorabile avanzata di uno stato che annulla ed opprime un altro stato, di fatto spingendolo all’estinzione e alla perdita della propria identità. 

 

Riteniamo dunque assolutamente inopportuna, strumentale e squallida la gogna mediatica nei confronti della sezione biellese espressa dai vari quotidiani nazionali (Corriere, Repubblica, il Foglio, il Giornale) e oggettivamente inopportuno il “divieto” di organizzare la serata di proiezione utilizzando il nostro logo da parte della Direzione Nazionale prima e provinciale poi, quasi che laddove una presa di posizione possa imbarazzare qualcuno, si possa ovviare con un divieto, di cui noi ben sappiamo per le vicende legate alla lotta No Tav. 

 

La memoria di cui dobbiamo essere custodi nel tempo, e che ci ha spalancato gli occhi sull’Olocausto perpetrato da nazisti e nazifascisti durante la seconda guerra mondiale, allo stesso tempo ci impedisce di chiuderli sulle nefandezze sioniste perpetrate sul libero popolo Palestinese. 

Nessuno ci potrà impedire di vedere o ci obbligherà a tacere, perché così ci hanno insegnato la Resistenza ed i nostri Partigiani. Per questo motivo ci stringiamo complici e a sostegno della Sezione A.N.P.I. Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia” di Biella. 

 

Ora e sempre Resistenza! 

 

A.N.P.I. Sezione “G.Peirolo – F.Ferrario” 

Bussoleno-Foresto-Chianocco 

 

Ad Alpignano contro ogni forma di razzismo e fascismo!!! Diciamo NO a Casapound!!!

Attraverso i social network apprendiamo la notizia di un presidio contro la costruzione dei centri di accoglienza, dal titolo “Il centro di accoglienza non lo vogliamo”, che si terrà ad Alpignano giovedì 28 luglio.

Non ci sono parole per descrivere lo sgomento nel leggere il nome di questa cittadina della provincia di Torino, città medaglia d’oro della Resistenza, accostato al simbolo e al nome di Casa Pound. Non ci può e non ci deve essere conciliazione con chi, nel nome della superiorità della razza bianca, promuove l’odio nei confronti di chi, nel proprio paese di appartenenza, non ha più un futuro e non vede garantiti i diritti umani. Le risposte a queste grandi tragedie personali non sono l’odio e la chiusura ma l’accoglienza e la solidarietà. Chi quotidianamente semina odio va ostacolato in tutti i modi e fermato. Non ci può essere tolleranza di fronte ad tale un crimine. Come non possono esserci mediazioni con personaggi legati alla scena neofascista italiana.

Ci chiediamo anche come sia possibile che a questi “fascisti del nuovo millennio”, come loro stessi si definiscono, sia permesso di agire indisturbati sul territorio con banchetti al mercato e addirittura convocando un corteo, nel tacito assenso delle istituzioni cittadine che hanno preferito rimanere nella zona grigia invece che decidere di schierarsi.

Ancora una volta tocca a noi scendere in piazza per difendere i diritti nati dalla Resistenza e garantiti dalla Costituzione, che ricordiamo, vieta l’apologia di fascismo. Per questo, raccogliamo l’invito delle realtà antifasciste del territorio e chiediamo a tutte e tutti gli antifascisti di partecipare al presidio che si terrà giovedì 28 luglio alle ore 19 in Piazza Caduti ad Alpignano.

 

Contro fascisti e razzisti mai un passo indietro!

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

 

Sez. A.N.P.I. “G. Peirolo - F. Ferrario” Bussoleno – Foresto - Chianocco

 

Perchè NO. Spunti di riflessione su vecchie e nuove Resistenze.

È iniziata 2 giorni fa la campagna referendaria che porterà l'intero popolo italiano ad esprimersi nell'ottobre di quest'anno sulla riforma costituzionale. Molti sono i dibattiti aperti tra chi promuove questa riforma e chi invece tenta di bloccarla. Non ultimo è quello che vede protagonista Maria Elena Boschi.

Il ministro per le riforme costituzionali ha infatti risposto alla presa di posizione dell' ANPI contro questa riforma, affermando che i "veri" partigiani voteranno si. Non menziona quasi tutti gli altri iscritti alle sezioni su tutto il territorio nazionale. Anzi, di tutti quei giovani che hanno deciso di iscriversi all’ ANPI e di prendere parte alla vita politica del paese, ma soprattutto hanno deciso fa che parte stare, ha fatto ben intendere che al governo non gli importa nulla. Certo. Perché non è la loro parte . Non è la parte di chi vuole sotterrare la democrazia favorendo un potere sempre più centralizzato che di democratico ha solo più il nome.

Senza entrare troppo nel merito dei motivi per cui noi siamo dalla parte del no, in quanto ci sono stati e ci saranno sicuramente tempi e spazi più adatti, vogliamo sottolineare quanto questo atteggiamento da parte del governo sia antidemocratico e come tale in questo periodo parecchio inquietante. Come può un ministro della repubblica italiana fare un distinguo tra “veri” e “finiti” partigiani (dimostrando peraltro una grande ignoranza linguistica e storica)? Che cosa vuol dire? Forse che una volta morti tutti quelli che hanno combattuto nella guerra di resistenza l' ANPI, con tutte le sue migliaia di iscritti, non avrà più alcun tipo di legittimità politica( sempre ammesso che ora ne abbia una)?

Lasciamo le domande a parte e diamo spazio ai dati di fatto. Questo atteggiamento dimostra quanto questo governo sia davvero poco interessato alla popolazione del paese che guida, e che tutte le mosse che porta avanti siano soltanto a favore dei suoi sporchi interessi, gli stessi che lo portano a pensare di finanziare il museo del fascismo a Predappio... perché sul business non c'è storia partigiana che tenga freno .

A noi tutto questo ricorda una storia buia del nostro paese...

Un governo salito al potere eletto secondo una riforma dichiarata anticostituzionale, leggi fatte ad hoc che tentato di centralizzare tutti i poteri e di togliere la sovranità al popolo, ministri che evidentemente dichiarano che della popolazione non gliene importa nulla.

Qualcuno diceva che la storia è ciclica e come tale è dunque portata a ripetersi. Il nostro ruolo, come eredi portatori del testimone della Resistenza, è quello di impedirlo.

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

 

A.N.P.I Sezione Bussoleno- Foresto- Chianocco

A fianco di chi lotta, per un 25 Aprile di Resistenza!

Comunicato delle sezioni A.N.P.I.

Mancano pochi giorni al 71° anniversario della Liberazione e in città sono in preparazione tanti momenti per celebrare questa giornata: uno di questi è la tradizionale fiaccolata del 25 Aprile, che vedrà la partecipazione ufficiale, oltre che dei cittadini, anche di rappresentanti delle istituzioni torinesi.

Crediamo che trasmettere la memoria sia garanzia per il futuro, ma non debba diventare la scusa per rimanere fermi al passato e fare uno sterile esercizio di retorica, bensì il rinnovo dell'impegno costante e attivo nella vita sociale e politica del nostro Paese.

Spesso però questo impegno di chi lotta in difesa dei diritti costituzionali, oggi rimessi in discussione, dei diritti sociali, tra cui quello all'abitare e quello al lavoro, dei beni comuni e contro i nuovi fascismi e razzismi, viene criminalizzato.

In questo momento, molti compagni e compagne, tra cui anche diversi iscritti all'A.N.P.I, sono bersaglio di un duro attacco giudiziario, usato da chi ci governa come mezzo di repressione del dissenso e delle lotte sociali, in piena sintonia con la “svolta autoritaria” di questa società.

Continuiamo a credere che la lotta sia strumento per realizzare una società diversa, più libera e giusta e per questo vogliamo che il 25 Aprile sia anche la giornata per prendere posizione a fianco di tutte le organizzazioni, i movimenti e gli studenti che in ogni luogo di questo territorio, dalle montagne valsusine alle piazze e università della città, continuano a praticare Resistenza.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare alla fiaccolata del 25 aprile. Il ritrovo è alle ore 20.00 in piazza Arbarello, a fianco di chi parlerà il linguaggio della solidarietà e che non si accontenta di sterili celebrazioni.

 

Ora e sempre Resistenza!

 

Sezioni di:

Bussoleno- Foresto- Chianocco

Grugliasco

Nizza Lingotto

Bruzolo

Sant' Ambrogio

 

Livio Pepino

Alessandra Algostino

Mariachiara Acciarini

Alfredo Tassoni

Arcigay "Ottavio Mai"

CasArcobaleno Torino

Circolo Arci " Primo Maggio" Nichelino

Franchigia Rugby No Tav No Ponte

Giulia Casel- Presidente sez A.N.P.I. Bussoleno- Foresto- Chianocco

Vinicio Milani Presidente sez. A.N.P.I. Chivasso

Massimo Fada- Presidente Sez. ANPI Caduti di Piazza Rovetta - Brescia

Elmis Oddone - Presidente Sezione ANPI di Luserna San Giovanni

Fabrizio Perottino

Giulia Ricci

Martina Morello

Demis Sacco

Ilaria Mardocco

Martina Casel

Paola Meinardi

Massimo Bachetti

Mario Solara

Rosa Pilloni

Silvano Raise

Daniela Mussano

Mauro Saroglia

Diego Aruga

Claudia Costamagna

Luisa Baldi

Lisa Guerini

Tiziana Diato

Massimo Quaglia

Cristina Ricchiuti

Walter Meaglia

Chiara Regis

Michele Racco

Celestina Festa

Sabrina Testa

Dana Lauriola

Mattia Berera

Alberto Armano

Fulvio Grassone

Giovanna Malizia

Ignazio Maffeis

Alessandro Martini

Carla Luera

Francesca Simondi

Angela Blatto

Lionello Rolando

Lucia Bisetti

Alberto Ara

Gloria Fabbri

Francesca Grignolio

Ezio Bertok

Stefano Grassi

Arianna Lovera

Ilenia Argento

Roberto Colarullo

Pier Luigi Salza

Giulia Ferro

Maria Edgarda Marcucci

Beppe Sera

Luigi Girasole

Fabrizio Salomoni

Giulia Guidobaldi

Fabio De Giovanni

Silvia Marchisio

Renzo Vienna

Bianca Riva

Roberto Borri

Christian Osella

Tiziana Pistol

Tino Balduzzi

Comunicato A.N.P.I. sez. G. Peirolo- F. Ferrario sui fatti di Martedì 12 Marzo 2016

Ieri, 15 marzo 2016, in Valle di Susa sono state effettuate perquisizioni e applicazioni di misure cautelari a danno di attivisti e attiviste del movimento NO TAV, tra i quali anche alcuni iscritti alle sezioni A.N.P.I. di questo territorio.

Alle prime luci dell'alba, infatti, otto persone si sono viste perquisire casa e notificare quattro obblighi di firma giornaliera e quattro arresti domiciliari senza possibilità di comunicare con l'esterno. La motivazione portata dai carabinieri dei Comandi di Susa e Borgone riguarda un episodio risalente a settembre 2015 quando, nel centro di Bussoleno, si è svolta una manifestazione di solidarietà della popolazione in occasione di un fermo dei Carabinieri che poco aveva a che vedere con un normale controllo. Parliamo di un'azione di solidarietà nei confronti di un commerciante della Valle inseguito e fermato a Bussoleno dopo un'iniziativa nella tanto discussa Val Clarea. Quella sera le persone presenti oltre ad essere state aggredite verbalmente dagli agenti, hanno dovuto assistere a tristi e degradanti affermazioni razziste e fasciste da parte di uno dei carabinieri che, in quell'occasione, si è infatti distinto per aver pronunciato frasi come” ho avuto meno problemi con rumeni e albanesi che con voi” e ” se ci fosse il fascismo non ci sarebbe il problema della vostra protesta”. Una delle denunciate, iscritta alla nostra sezione, è stata addirittura sottoposta alla misura di obbligo di firma semplicemente per aver detto la verità in seguito a queste affermazioni. "Fascisti" è, infatti, la parola che ha portato il PM e il giudice a richiedere per lei questa assurda misura cautelare.

Le misure poste in atto sono assolutamente sproporzionate per gli eventuali reati commessi (chiaramente ancora da giudicare) e fanno percepire un clima ancora più preoccupante di quello già noto in questa vallata: luogo di pesante militarizzazione dove risulta sempre più difficile esercitare il diritto di protesta, sancito dalla costituzione. Le operazioni sono state condotte bruscamente, con l'umiliazione della perquisizione "personale" che consiste nel fare spogliare integralmente il fermato. A questa insopportabile vessazione si è aggiunta una scoperta che se risultasse vera disegnerebbe un quadro anco più preoccupante. Sarebbe infatti stata notato un quadro di Mussolini e alcuni suppellettili di tipo fascista in una stanza presso la Caserma di Susa. A raccontarlo sono stati proprio i fermati trasferiti lì in modo coatto in mattinata, per la consegna delle notifiche.

Quest'operazione messa in campo dal corpo dei carabinieri di Valle e capitanata dalla procura torinese attira la nostra attenzione per le dinamiche nella quale è avvenuta e per le motivazioni che hanno portato.

Facciamo un passo indietro in quanto, anche se per alcuni risulterà ridondante, per noi è assolutamente necessario.

Da 25 anni a questa parte il nostro è un territorio in lotta. Le persone di questa terra hanno deciso molto tempo fa che avrebbero lottato e resistito per tutto il tempo necessario e con mezzi democratici e legittimi per contrastare questa opera, che ricordiamo essere inutile non solo per la gente della Valle ma per tutto il territorio nazionale. Purtroppo però ci troviamo da sempre di fronte istituzioni sorde alle nostre istanze che, da un lato, sono in grado di usare la forza non appena l'ordine costituito viene messo in discussione, dall'altro sono in grado solo di proporre ,come apparente ammortizzatore al falso profumo di democrazia, organi decisionali tecnici per discutere di come fare il Tav. Il tutto senza tenere in conto l'assoluta e determinata contrarietà della maggioranza della popolazione a questo progetto.

In un periodo in cui l'Italia sta andando allo sfascio, le istituzioni nazionali, che governano illegittimamente, non esitano nel continuare a tenere ben alto il baluardo della lobby del TAV, spendendo soldi pubblici in questa a discapito di servizi alla persona, sanità ed istruzione.

Si è appena concluso un congresso provinciale nel quale si è più volte ripetuto quanto il nostro Paese stia attraversando un periodo di crisi dilatata su più livelli (economia, democrazia, politica, sociale) e quanto questa situazione sia da cambiare impegnandosi anche come Associazione in prima persona.

Nella stessa sede ovviamente, sono state tante le affermazioni contro ogni tipo di fascismo passato e presente, contro il quale, come A.N.P.I. in particolar modo, siamo costituzionalmente legittimati a mettere in campo iniziative di contrapposizione.

Ieri si è scritta una pagina senza precedenti in Valle di Susa, che, avendo bene impresse in mente le parole espresse da più parti all'ultimo congresso provinciale, chiama la nostra attenzione di sezione A.N.P.I. a quanto è accaduto e alla preoccupante evoluzione di ciò che sta accadendo su questo territorio. A ciò si aggiunge anche la mattinata di oggi, dove a Torino ad altri 7 Antifascisti sono stati imposti gli arresti domiciliari e un obbligo di firma giornaliera, in conseguenza alle legittime proteste di questo autunno contro la propaganda xenofoba portata dal FUAN e dalla sezione giovanile della Lega Nord nelle Università.

Come sezione A.N.P.I di Bussoleno, Foresto e Chianocco non possiamo fare altre che dare tutta la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne coinvolte nelle operazioni di questi giorni rilanciando sulla nostra partecipazione alla fiaccolata indetta per domani sera, giovedì 17 marzo, a Susa presso la Stazione Ferroviaria alle ore 20 e 30. Nel farlo, invitiamo tutti gli antifascisti e le sezioni A.N.P.I. a fare altrettanto.

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

ORA E SEMPRE NO TAV!

 

Sez. A.N.P.I. “G. Peirolo – F. Ferrario”

Bussoleno-Foresto-Chianocco

Torino, 21 Febbraio 2015 - Manifestazione Nazionale NO TAV Sezioni A.N.P.I. per la Costituzione, i diritti e i beni comuni: a fianco del Movimento NO TAV.

Siamo antifascisti iscritti all’A.N.P.I. e per noi la Resistenza non può ridursi a parole retoriche e stanchi rituali, oggi distanti dalle lotte sociali. La crisi che stiamo affrontando è economica, ecologica, sociale e politica, ma anche di valori e noi siamo convinti che la si possa affrontare solo nella partecipazione diretta alle decisioni che riguardano il territorio per un concreto riconoscimento dei diritti umani e costituzionali.

 

La rivendicazione dei diritti è una lotta per la difesa dei beni comuni naturali e dei beni comuni sociali: per questo siamo vicini al  Movimento NO TAV. Vogliamo acqua pubblica, terra e aria pulita, vogliamo lavoro, scuola, casa, sanità, diritti civili accessibili per tutti, un ambiente sano dove crescere i nostri figli, perché solo così avremo pace, libertà, giustizia, uguaglianza e democrazia realizzate di fatto.

Ancora una volta saremo dunque al fianco del Movimento NO TAV, un movimento di resistenza a cui riconosciamo la funzione costituzionale di presidio della democrazia. La criminalizzazione del Movimento NO TAV si inserisce in un contesto più ampio di una preoccupante deriva antidemocratica, che definisce eversivi e terroristi tutti coloro che si battono per un modello di sviluppo diverso, più sostenibile, più umano.

Manifesteremo contro la militarizzazione della Valle di Susa, contro le intimidazioni mafiose, contro lo spreco di denaro pubblico, contro la repressione anche giudiziaria del dissenso. Repressione che ricorda da vicino quella del ventennio fascista quando gli antifascisti conobbero i tribunali politici che puntualmente li condannarono alla galera, al confino, al martirio. Oggi le sentenze comminate al Movimento NO TAV ci riportano nuovamente a quei momenti di ingiustizia e di tragedia.

Manifesteremo per un lavoro utile e dignitoso, per ospedali-scuole-trasporti pubblici efficienti, per la cura del territorio e del paesaggio, per il rispetto della Costituzione.

 

Esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i compagni e le compagne che vengono colpiti da provvedimenti giudiziari iniqui e sproporzionati solo perché si battono in difesa dei beni comuni. L'A.N.P.I. sta dalla parte di chi lotta per il progresso e i diritti costituzionali, si schiera contro la repressione e la criminalizzazione del dissenso e a fianco di tutti coloro che oggi lottano con lo spirito proprio della Guerra di Liberazione e per la concreta realizzazione di una società altra e possibile.

 

Chi semina terrore, repressione e violenza, raccoglie dissenso e rivolta.

  

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!

 

 

UGO BERGA – Commissario politico 106° Brigata Garibaldi “G. Velino"

FRANCO GIRIBALDI – Partigiano 42° Brigata Garibaldi "Walter Fontan"

MARIO SOLARA – Partigiano 42° Brigata Garibaldi "Walter Fontan" 

 

A.N.P.I. sez. “F. Ferrario - G. Peirolo” Bussoleno-Foresto-Chianocco - Torino

A.N.P.I. sez. “68 Martiri” Grugliasco - Torino

A.N.P.I. sez. “G. Perotti - A. Appendino” Nizza-Lingotto - Torino

A.N.P.I. sez.  Sant’Ambrogio di Torino - Torino

A.N.P.I. sez. “M. Jannon” Condove-Caprie - Torino

A.N.P.I. sez. “Brigata Ismene” Malo - Vicenza

 

RENZO OLIVA – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

PAOLO LUCENTI – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

MATTEO ZUCCALA’ – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

FRANCESCO ZUCCALA’ – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

ELENA BATTELLO – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

MAURA ROBBA – A.N.P.I. sez. Avigliana – Torino

MAURIZIO PICCIONE – A.N.P.I. sez. Vaie-Sant’Antonino - Torino

ELENA MASONI – A.N.P.I. sez. Vaie-Sant’Antonino – Torino

ROBERTO BORRI – A.N.P.I. sez. Martinetto - Torino

FABRIZIO PEROTTINO – A.N.P.I. sez. Martinetto – Torino

FRANCESCO MARTOCCIA – A.N.P.I. sez. Martinetto – Torino

ANNA ROBERTI – A.N.P.I. sez. Martinetto – Torino

GIULIA RICCI – A.N.P.I. sez. Nichelino – Torino

ILARIA MARDOCCO – A.N.P.I. sez. Nichelino – Torino

PAOLO MAGNANO –  A.N.P.I. sez. Leinì – Torino

LORETTA DELUCA – A.N.P.I. sez. Leinì – Torino

LUCA BARDINO – A.N.P.I. sez. Nole – Torino

FEDERICA BARDINO – A.N.P.I. sez. Nole – Torino

FRANCESCO GENNACARO – A.N.P.I. sez. Nole – Torino

ALMA PESCE – A.N.P.I. sez. Nole – Torino

ROBERTO SOLARI  A.N.P.I. sez. Mirano - Venezia


L’A.N.P.I. contro la violenza, l’autoritarismo e l’ingerenza strumentale dei partiti Sempre a fianco di chi lotta per la Costituzione

L’A.N.P.I. ha il dovere di schierarsi:

  • contro la violenza, ma ciò non significa confondere aggressori e aggrediti, e soprattutto non significa cadere nella trappola della solidarietà strumentale agli aggressori e alla loro corte; - contro la militarizzazione del territorio della Val Susa e i metodi autoritari, violenti e intimidatori impiegati dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine per reprimere il legittimo dissenso dei valsusini, mediante la sospensione della democrazia e dei diritti sanciti nella Costituzione;
  • contro le scelte e le posizioni autoritarie e violente di chi sostiene la repressione dei movimenti antifascisti in lotta per i diritti civili e sociali, definendoli "eversivi" e "terroristi", per proseguire a garantire privilegi e profitti ai potenti. Ci opporremo sempre a tutti coloro che - spesso appartenenti al PD - vorrebbero trasformare l’A.N.P.I. in una costola del loro partito, strumentalizzando l’A.N.P.I. per poter legittimare davanti all’opinione pubblica le scelte autoritarie e incostituzionali del proprio partito.

Non tollereremo più alcuna ingerenza da parte delle forze politiche nei confronti dell’A.N.P.I., men che meno da chi si ostina a definirsi antifascista contraddicendosi sia nelle scelte politiche del proprio partito e sia nel rapporto autoritario e strumentale attuato all’interno della nostra Associazione.

Noi dell'A.N.P.I. rinnoviamo l'impegno antifascista e ci schieriamo pubblicamente al fianco di tutti coloro che oggi, al netto di impropri parallelismi e assurdi richiami al terrorismo, lottano con lo spirito della Guerra di Liberazione per la concreta realizzazione di una società altra e possibile.

 

Direttivo Sez. A.N.P.I. "G. Peirolo - F. Ferrario" Bussoleno-Foresto-Chianocco(TO)

Comitato di Sez. A.N.P.I. "G. Perotti MAVM - A. Appendino" di Torino, Nizza Lingotto (TO)

Comitato di Sez. A.N.P.I. “68 Martiri” Grugliasco (TO)

 

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Solidarietà agli studenti e agli antifascisti di Torino

Questa sezione alla luce dei fatti accaduti in occasione della rivolta degli studenti antifascisti a Palazzo Nuovo contro neofascisti appartenenti al FUAN, esprime la propria solidarietà a chi combatte all'interno delle scuole pubbliche i nuovi fascisti.

 

Un abbraccio complice e solidale va alla Compagna Cecilia arrestata dalla polizia in questa occasione. Con noi sulle montagne della Valsusa a combattere i predoni del Tav, allo stesso modo, con la propria presenza a combattere questa vergogna nera.

 

Schierare ed impiegare la polizia all'interno delle scuole ricorda tempi nefasti del fascismo più autoritario, si vergognino i responsabili di questa scellerata scelta.

 

Schierarsi invece con gli antifascisti significa difendere i beni comuni e i valori nati dalla Resistenza dei Partigiani.

 

Combattere i fascisti oggi significa amare la Costituzione, la libertà e la giustizia.

Combattere il fascismo, ieri come oggi è dovere di tutti noi. 

Noi saremo sempre con Cecilia e gli altri Compagni e studenti che sanno camminare a testa alta.

 

Nessun passo indietro, mai!

 

A.N.P.I. sez. "G. Peirolo . F. Ferrario"

Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Anche l'ANPI a Susa!!!

Torino - Val di Susa, 14 novembre 2013

L'ANPI al corteo NO TAV del 16 novembre per la Costituzione e la democrazia!

 

Le nostre Sezioni ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Ente Morale dal 1945, aderiscono e partecipano alla manifestazione popolare convocata a Susa per sabato 16 novembre 2013 dal Movimento NO TAV.

Nel più ampio contesto di difesa e attuazione della Costituzione, nata dalla Resistenza, condividiamo le motivazioni della manifestazione: contro la militarizzazione della Valle di Susa, contro le intimidazioni mafiose, contro lo spreco di denaro pubblico, contro la repressione politica-giudiziaria-mediatica del Movimento NO TAV, per un lavoro utile e dignitoso, per ospedali-scuole-trasporti pubblici efficienti, per la cura del territorio e del paesaggio.

La memoria della Resistenza si lega e si fonde con l'impegno di ogni generazione per avanzare sul terreno dei diritti, per una società democratica autenticamente compiuta, fondata sulla Costituzione e sui suoi limiti.

Tenendo presente che “L’ANPI ha lo scopo di dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione" (Statuto Nazionale dell’ANPI, art. 2, lettera m), riteniamo che sia dovere dell'ANPI sostenere, appoggiare e schierarsi al fianco di chi, come il Movimento NO TAV, si batte per il progresso, anima il territorio, i diritti, la libertà, la Costituzione, contro chi devasta il paesaggio, ordina e pratica l'occupazione militare del territorio e criminalizza il Movimento NO TAV, a livello nazionale stravolge la Costituzione e demolisce i diritti dei lavoratori, sacrificando sull'altare del capitalismo finanziario globale le conquiste sociali di oltre un secolo di lotte popolari e l'identità antifascista della Repubblica, sorta grazie alla Guerra di Liberazione dal nazifascismo.

La lotta per la Costituzione passa per la lotta NO TAV, portata avanti dal legittimo movimento popolare espresso dalla Val di Susa.

 

L'ANPI sta dalla parte di chi lotta per il progresso e i diritti costituzionali, l'ANPI si schiera contro la repressione e la criminalizzazione del dissenso!

 

Ora e sempre Resistenza!

 

 

Sezioni ANPI:

Bussoleno-Foresto-Chianocco "G. Peirolo - F. Ferrario"

Grugliasco "68 Martiri"

Torino Nizza-Lingotto "G. Perotti - A. Appendino"

 

 

 

Comunicato Stampa 21.09.2013

Pubblicazione neofascista di Massimo Numa, cronista de La Stampa di Torino

Bussoleno, 20 settembre 2013

 

La sezione A.N.P.I. "G. Peirolo - F. Ferrario" di Bussoleno-Foresto-Chianocco, letto il comunicato, la recensione e con profondo disgusto anche la pubblicazione "La stagione del sangue" scritta dal giornalista de La Stampa, Massimo Numa, aderisce completamente a quanto riportato dal comunicato delle sezioni A.N.P.I. di Grugliasco, Nizza Lingotto e Chivasso. 

 

Questa sezione ritiene tale vergognosa pubblicazione offensiva della Resistenza, dei Partigiani e dei democratici tutti. Non vi è dubbio si tratti di uno scritto misero di contenuti, di valori e di contenuti storici. Ovvero semplice fango a discredito di chi, mettendo in gioco la propria vita e la propria libertà si prodigò per combattere il nazifascismo.

 

Si spiega così anche il livore del Numa verso gli iscritti di questa sezione e più in genere verso ogni protagonista delle lotte sociali. Per i primi ha già dato mandato ai legali di tutelare i propri iscritti nelle sedi opportune.

 

Auspica che altre realtà antifasciste e democratiche prendano posizione su questa pubblicazione, seppur datata da tempo, tempo che non ha lavato il fango da essa sparso.

 

Si unisce al coro di chi chiede la rimozione del Numa dalla redazione della cronaca di Torino, città medaglia d'oro della Resistenza.

 

Ribadisce che non potranno essere né revisionisti, né fascisti, tanto meno storici improvvisati e sciatti ad infangare i Resistenti tutti, i Partigiani, l'A.N.P.I. e le sue sezioni e più in genere tutti gli antifascisti, di qualunque provenienza essi siano.

 

Fuori i revisionisti, i reazionari e i fascisti dalle redazioni, dalle città e dalle nostre vie. Nessuno spazio per loro!

 

Ora e sempre Resistenza!

 

 

A.N.P.I. Sez. "G. Peirolo - F. Ferrario" di Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Comunicato Stampa 17.08.2013

Bussoleno,  17 Agosto 2013

 

Alla luce delle segnalazioni di nostri iscritti, inerenti l’ennesima boutade del senatore Stefano Esposito, stavolta apparsa su Twitter, nella quale egli afferma che: “ i No Tav sono tutti fascisti ed i poliziotti sono partigiani, questa  è la verità in Valle di Susa”, la nostra sezione esorta il senatore ad evitare tacendo di proferire simili castronerie.

 

Giacché molti appartenenti a questa sezione A.N.P.I. sono anche militanti No Tav e contemporaneamente, quotidianamente si spendono nella lotta antifascista, a difesa dei valori sanciti dalla Costituzione repubblicana e nati con la Resistenza, argomenti probabilmente, anche questi, ad egli sconosciuti, esorta il senatore Stefano Esposito ad evitare in futuro accostamenti di tale gravità, in un clima già per altro molto infiammato e a tenere un comportamento ed un linguaggio consono al ruolo istituzionale che egli ricopre.

 

Esorta la dirigenza del Partito Democratico, qualora sia nelle proprie possibilità,  ad intervenire con un richiamo verso un iscritto del proprio partito, affinché tale persona smetta di insultare gratuitamente parte dei cittadini della Valle di Susa, militanti No Tav ed iscritti a codesta Associazione, e  non svilisca ulteriormente con tali affermazioni il prestigioso compito di Senatore della Repubblica che il popolo Italiano gli ha affidato.

    

Il Direttivo

sezione A.N.P.I. "G. Peirolo- F. Ferrario"

Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Comunicato Stampa 01.08.2013

L’A.N.P.I. sez. “G.Peirolo – F.Ferrario” di Bussoleno, visti e letti gli articoli comparsi sui giornali, inerenti l’accusa di terrorismo ed eversione nei confronti di alcuni propri iscritti e l’utilizzo di immagini di manifestazioni dell’associazione che nulla centrano con queste vicende, dove vi è anche la presenza di iscritti che non risultano indagati dalla procura di Torino ma di fatto associati a parole quali terrorismo ed eversione, ha dato mandato ai propri legali di intraprendere azioni legali laddove ve ne siano le condizioni, al fine di tutelare il buon nome dell’A.N.P.I. stesso, della propria sezione e di tutti i suoi iscritti.

 

Si riserva di richiedere, laddove e qual ora ve ne siano le condizioni, il riconoscimento dei danni ai responsabili.

 

Diffida inoltre, gli organi di stampa, da ogni utilizzo futuro di immagini riferibili all’A.N.P.I. ,a questa sezione e alle proprie iniziative o manifestazioni, a contorno dei propri articoli.

 

Direttivo A.N.P.I. sez. “G.Peirolo-F.Ferrario” - Bussoleno

 

 

Comunicato Stampa 30.07.2013

Terroristi, eversori? Noi non ci crediamo. Giulia, Martina, Luca, William e Andrea sono compagni e compagne nostri tesserati, che insieme agli altri compagni hanno subito l’accanimento della procura di Torino, Compagni che si spendono nella nostra sezione per portare avanti quei valori di democrazia e libertà che i nostri Partigiani ci hanno insegnato e trasmesso. Sono giovani che credono in ciò che fanno e che lottano contro un'opera inutile e devastante, tanto più in questo momento di crisi generale pesante. Sono giovani che lottano per un futuro migliore ma che sappiamo non capaci di alcuna azione terroristica o eversiva. Chiediamo che la giustizia non sia ancora una volta porta girevole per i veri criminali e trappola per chi ha la sola colpa di lottare per la propria terra e il proprio futuro e per quello degli altri. Questo, nel giorno dei festeggiamenti del compleanno del boia nazista Priebke ed alla vigilia del giorno in cui agli assassini di Aldrovandi sara permesso di tornare a casa.
Alla luce di ciò che è emerso dalla lettura dei verbali di sequestro in mano ai nostri Compagni, si evidenzia che uno dei reperti “più sequestrati” ai dodici attivisti è un foulard rosso, in cotone con recante il logo della “42 Brigata D’assalto “Walter Fontan” – A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco”. Dunque il foulard della nostra sezione. Ciò ci inorgoglisce molto ma allo stesso tempo ci fa riflettere su una questione: è allora da ritenersi eversivo solo il foulard rosso garibaldino per il quale i nostri martiri partigiani si sono immolati ed altri hanno rischiato la vita, oppure anche la nostra sezione deve ritenersi eversiva?
E' pur vero che di questi tempi, l’antifascismo, la Resistenza, l’A.N.P.I. stesso, sono considerati da molti, da troppi come valori non più attuali, da dismettere in qualche modo, ma noi crediamo che questa volta si sia passato il segno ed il confine della serietà ed in altro modo della democrazia stessa.
Li hanno chiamati eversivi, terroristi, attentatori, rimbalzati sulle prime pagine di tutte le testate giornalistiche, cartacee, radiofoniche e televisive. Ma loro non sanno, coma sappiamo noi chi sono i nostri Compagni e le nostre Compagne. Hanno sequestrato maglie, felpe, cappellini, foulard rossi, telefoni, computer, pile frontali, torce (a pila). Alcuni nella data dell’episodio contestato addirittura non c’erano, basta forse questo alla Procura e ai media per definirli in tal modo?
I Compagni della sezione “68 Martiri” dell’A.N.P.I. di Grugliasco, mesi addietro organizzarono un dibattito dal titolo “Emergenza Democratica in Valle di Susa” e furono derisi, ingiuriati ed attaccati poicheì secondo alcuni non esisteva nessuna emergenza democratica. E questa allora cos’è?
Repressione è il termine che ci viene in mente. 
Sono forse meno eversori gli esponenti politici, deputati, senatori, ministri addirittura che predicavano e predicano la secessione dell’italia? Sono meno eversori quegli esponenti politici, deputati, senatori, ministri addirittura, che si schierano davanti ai tribunali per difendere un loro pari accusato per un infinita di reati? O quelli che tempo fa chiedevano alla marina di aprire il fuoco sui migranti che arrivavano via mare in Italia scappando da un Africa in sangue?
Ribadiamo inoltre la nostra vicinanza e la nostra solidarieta anche ai gestori dell’Osteria “La Credenza” di Bussoleno, da sempre punto di aggregazione e di socialità che tanto ha contribuito per la crescita di tanti di noi.
Per questo motivo e per un infinità d’altri domani sera la nostra sezione parteciperà al presidio solidale previsto in Piazza del Municipio a Bussoleno alle ore 21.00. Percheè nessuno è mai da solo, perchè si parte e si torna insieme e perchè, come i nostri Partigiani, non faremo mai nessun passo indietro. Ne ora, ne Mai.
 
Direttivo A.N.P.I. sez. G.Peirolo – F.Ferrario (Bussoleno)
 

Hasta siempre Don Andrea Gallo!!!

Soffia il vento sulle montagne della valle di Susa, piange il cielo. Don Gallo ha lasciato questo mondo ed è in viaggio verso la prossima meta, qualunque essa sia. Fischia il vento, compagno Don. Partigiano sempre, perchè ha sempre parteggiato per gli ultimi, per i più deboli, per i più bisognosi. Non l'ha fatto solo a parole ma con le mani ha costruito frammenti di un mondo più bello in cui vivere, più solidale, più umano e più tollerante.

 

Don Andrea Gallo, classe '28, aveva fatto il partigiano (da giovanissimo) in una brigata comandata del fratello e poi aveva sentito dentro di sè il richiamo di Dio. Il Dio di Don Gallo è un Dio umano, padre di tutti ma specialmente di chi ha bisogno.

 

Raccontare qui tutte le cose straordinarie che ha fatto nella vita sarebbe limitativo, perchè per accogliere un cuore grande come il suo non bastano poche - o molte - righe. Così vogliamo ricordare come don gallo sia stato partigiano come noi intendiamo l'esser partigiani: esserci, partecipare, contribuire, aiutare, difendere.

 

Don Gallo è venuto più volte in valle di Susa. Come la nostra sezione Anpi, Don Andrea aveva un'idea precisa di grande contrarietà sulla Torino-Lione. La difesa del territorio perchè questa difesa è amore per le generazioni future, per chi dovrà vivere questo mondo quando tutti noi saremo nuvola.

 

Ora, grandissimo compagno Don, la nostra sezione Anpi ti saluta e ti abbraccia. Il tuo ultimo viaggio lo accompagna la nostra resistenza, il nostro impegno, un pugno chiuso e Bella ciao.

 

 

LUNA NUOVA N. 28 - Aprile 2010 - Articolo a firma Paola Meinardi

 

BUSSOLENO - Un’iniezione di fiducia, di carica e di speranza. Questo è stato, martedì sera, don Andrea Gallo per il movimento No Tav, che lo ha invitato, ospitato e ascoltato in un salone don Bunino gremissimo. Sul palco con lui, Ermelina Varrese, Lele Rizzo e Luca Giunti.

«Belìn, che accoglienza!» è stato l’esordio del parroco genovese, classe 1928, da sempre impegnato nel recupero degli emarginati, nella difesa del territorio e dei diritti sociali. Uomo di chiesa dal 1949, don gallo ha cominciato parlando di sé, stemperando l’attesa con una raffica di battute. «Ho una cattiva fama - ha detto - Bertone è stato mio compagno di università. A volte ho gli incubi. Comunque, lui è cardinale e io sacrestano. Ma me lo aveva detto un sacerdote quando ero appena divenuto prete. Mi aveva chiesto: come ti chiami? Don Gallo, padre, gli risposi. Non sarai mai papa, mi disse, papa Gallo sarebbe troppo disdicevole».

Voce tonante e forza nelle proprie convinzioni, don Andrea Gallo ha proseguito il suo monologo: «Ogni volta che vengo invitato in un posto mi metto in discussione come uomo, come cristiano, come prete. Sono tempi bui. Siamo passati dalla solidarietà e fratellanza all’egoismo, all’individualità, all’indifferenza. E allora, che esempio siete voi! La vostra è una resistenza profonda al fascismo, al sopruso, al capitalismo. Voi date una testimonianza fantastica solo essendo qui stasera. Perché il primo obiettivo del capitalismo è quello di distruggere le istanza collettive, lo stare insieme. Vogliono che stiano tutti seduti davanti alla tivù. Il loro secondo obiettivo è quello di distruggere la coscienza critica, l’essere in sé».

E via, una picconata al sindacato e una ai politici, per poi proseguire dicendo: «Se avessi i soldi farei un film su questa valle, su quello che è successo l’8 dicembre 2005. Andrebbe in tutto il mondo. Una valle che si è svegliata. E poi il dolore, passando e guardando i vostri presidi incendiati. Questo qui è fascismo, è mafia».

Dal locale al globale e viceversa, in un racconto che non perde mai di forza. «Stiamo mandando il nostro pianeta come un missile contro un muro, senza pilota. Oggi lo sviluppo è redditizio solo a patto di farne pagare il prezzo alla natura, alle generazioni future. Una rottura era indispensabile e ci vuole qualcosa di radicale. A voi va un abbraccio. Perché questa rottura nonviolenta è l’unica rivoluzione possibile, una rivoluzione culturale. Avete messo in moto un circolo virtuoso. Ecco perché ci vorrebbe un film. Vi ringrazio per il vostro amore della verità, per il vostro senso di giustizia, per il vostro uso dell’intelligenza, per il vostro amore della democrazia. Siete un virus benefico e potete contagiare».

Ancora una volta, la politica. Bisogna continuare a crederci? «Hanno tradito in tanti ma fin quando ci sarà un ultimo, un derelitto, qualcuno da aiutare ci sarà un comunista e ci sarà un cristiano». Una politica che deve guardare «all’incontro tra il marxismo umanista e il cristianesimo liberatore».

Per concludere, don Gallo ha citato alcuni versi di Bertolt Brecht: «Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili. Val di Susa, siete imprescindibili» La platea applaude, si alza e applaude ancora. Un’ora volata in un secondo. «Belin, ma non vanno via - scherza don Gallo - Vi do l’indulgenza plenaria, andate». Ma le persone che affollano il don Bunino restano lì e allora il sacerdote incoraggia tutti a cantare con lui “Bella ciao”, prima di scendere dal palco con la bandiera No Tav e quella della pace tra le mani. Sotto al palco, l’abbraccio con don Pierluigi Cordola e quello ideale con l’intero movimento anti-Tav.

 

All'ANPI 68 Martiri di Grugliasco...

Bussoleno,  02 maggio 2013


La sezione A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, letto l’articolo apparso in data 01 maggio 2013 sulle pagine de La Stampa di Torino, a firma di Patrizio Romano, dal titolo “L’ANPI spaccata della protesta No Tav, poca Resistenza, troppa protesta: 11 autosospesi.” Articolo dove si parla, fra le altre cose, dell’iniziativa “Emergenza democratica in Valle di Susa” a cui la nostra sezione ha partecipato in qualità di ospite.

Desidera esprimere intanto un ringraziamento alla Sezione ANPI 68 Martiri di Grugliasco, proprio in merito all’iniziativa sopracitata, iniziativa dove non si è assolutamente parlato della realizzazione di una linea ferroviaria, ma appunto dei modi, a nostro avviso, non ortodossi con i quali in Valsusa e più in genere in Italia, si realizzano le opere pubbliche: militarizzazione dei territori, utilizzo repressivo della forza pubblica e negazione dei diritti e dei principi sanciti dalla Costituzione, di cui tanti parlano, ma che pochi rispettano. Un giornata di confronto democratico, in un clima cordiale ed amichevole dove ci si è potuti confrontare in maniera seria e costruttiva.

Spiace che undici soci, che non condividevano tale iniziativa ed più in genere il dialogo sull’argomento TAV,  si siano autosospesi dalla sezione, invocando e tirando per la giacca anche il Presidente provinciale Diego Novelli. Sarebbe stato, a nostro avviso, meglio supportare le proprie idee appunto in un confronto pubblico, aperto a tutti, dove ognuno poteva sostenere le proprie posizioni, magari discutendone anche duramente, ma in maniera civile e democratica. Le differenze e il confronto da sempre aiutano a crescere e soprattutto a conoscere meglio gli argomenti.

Per altro, l’asserire che argomenti come l’articolo 18, l’acqua pubblica, il Tav non siano competenza dell’ANPI, a nostro avviso è fuorviante e riduttivo delle competenze dell’ANPI stesso. A cosa ci si dovrebbe dedicare? Solo agli argomenti che non interessano il partito di cui fanno parte la maggior parte degli undici autosospesi? (lo si evince dall’articolo in questione). Parlare di questi temi è più che mai attuale e assolutamente nella legittimità dell’ANPI. L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori tutela il lavoro e l’articolo 1 della Costituzione Italiana dice: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. L’articolo 4 , sempre della carta costituzionale cita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Per ciò che concerne l’acqua la nostra carta costituzionale cita all’articolo 43: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.” Per ciò che concerne l’emergenza democratica e la militarizzazione dei territori: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.” Noi aggiungeremo anche “partitiche”.

Leggiamo inoltre che si è affermato che senza i giovani non si va da nessuna parte, ecco questo è il punto, basta che i giovani non disturbino? E’ questo ciò che si intende con la nuova stagione dell’ANPI? Giovani si, però che non parlino, che non pensino, che non si schierino, ma che portino solo i fiori al 25 aprile. Troviamo tutto ciò avvilente e depressivo e disgregante per la nostra Associazione.

Per questi motivi siamo dalla parte della sezione di Grugliasco, autrice di molteplici e svariate iniziative e comunque sempre dalla parte di chi non rinuncia mai al confronto, di chi lo cerca e lo promuove, talvolta con grande fatica, ma con perseveranza e positività. A tutti loro va il nostro plauso, la nostra stima ed i nostri ringraziamenti.

 

Il Direttivo di sezione

A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Solidarietà all'A.N.P.I. Nizza Lingotto

Cari Compagni e Compagne della sezione A.N.P.I. Nizza-Lingotto,

Abbiamoappreso del vergognoso provvedimento del Consiglio della Circoscrizione 9 della città di Torino di cessazione di qualsiasi rapporto con la locale sezioneA.N.P.I. in merito alla celebrazione del 25 aprile.

 

Desideriamo esprimersi la nostra solidarietà e la ferma condanna dell'accaduto. Ė palese e vigliacco il tentativo revisionista firmato da buona parte del consiglio di circoscrizione, adducendo vergognose bugie come quella che i Partigiani commiserò atti criminali, non per liberare l'Italia dall'oppressore nazifascista, che fu prerogativa, secondo i firmatari, degli alleati, ma con il solo scopo di instaurare una dittatura comunista al posto di Mussolini.

 

Ancor più grave, ma non stupisce più di tanto, il silenzio assordante dei membri di quel partito che tanto adopera il nome dell'A.N.P.I. fatto salvo voltargli le spalle quando invece sarebbe essenziale sostenerlo, che hanno preferito astenersi anziché stigmatizzare chiaramente e nettamente tali castronerie.

 

Ė l'ennesimo tentativo di spacciare per buoni i cattivi e per cattivi coloro che con sacrifici enormi hanno costruito la nostra democrazia. Il tentativo poi di appropriarsi delle celebrazioni del 25 Aprile a scapito della vostra sezione ha qualcosa di incredibile e di folle allo stesso tempo. Chi dovrebbe occuparsi dell'organizzazione delle celebrazioni di tale data? Forse i neofascisti come Marrone? O i fans leghisti del partito di Borghezio? Costoro pensano che non concedendo il ridicolo contributo di 450 euro possano assicurarsi che l'A.N.P.I. Il 25 Aprile rinunci a festeggiare la Liberazione?

 

Noi sappiamo che voi sarete li, come sempre al vostro posto, con fermezza e determinazione. Sappiate che seppur a qualche chilometro di distanza, moralmente ci saremo anche noi, perché preservare la memoria e presidiare la democrazia ė compito di tutti gli antifascisti. Oggi più che mai.

 

Chiediamo al Sindaco di Torino, al Consiglio Comunale e a tutte le forze democratiche, a tutte le associazioni e ai cittadini antifascisti di condannare duramente l'accaduto e di prendere immediatamente le distanze da un documento partorito dall'ignoranza e dalla malafede al solo scopo di ingiuriare i nostri martiri Partigiani e i militanti antifascisti di oggi.

 

Resisteremo un minuto più di loro, sempre!!!

Ora e sempre RESISTENZA!!!

 

Direttivo A.N.P.I. Sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Adesione-appello alla Marcia NO TAV del 23 Marzo 2013

Bussoleno, lì 12 Marzo 2013

 

La Sezione ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco aderisce e parteciperà attivamente alla Marcia Susa-Bussoleno del 23 Marzo 2013, indetta dal Movimento popolare NO TAV della Valle di Susa.

Abbiamo deciso di partecipare per questi motivi:

  • Per ribadire, in modo chiaro e inequivocabile, che in Val di Susa la Costituzione è ripetutamente e sistematicamente violata mediante la militarizzazione del territorio e la sospensione dei diritti costituzionali;
  • Per condannare con fermezza la propaganda dei mezzi di comunicazione che, salvo poche eccezioni, non stanno rappresentando la realtà dei fatti, in particolare sui costi dell’opera e sulle motivazioni tecniche di opposizione all'opera;
  • Per auspicare la divulgazione da parte dei mezzi di comunicazione delle ragioni democratiche e delle motivazioni tecniche di opposizione all'opera documentate dal Movimento NO TAV in oltre vent'anni di raccolta dati e di partecipazione dei cittadini, nonché nei documenti elaborati e sottoscritti da centinaia di scienziati, docenti e ricercatori sul tema;
  • Per sostenere la battaglia di civiltà per la difesa della terra e delle risorse naturali, umane e culturali delle generazioni attuali e future per una transizione a stili di vita più sostenibili, in equilibrio con l'ecosistema, nuova frontiera globale per una democrazia autenticamente compiuta;
  • Per condividere l'impegno civile per la lotta in difesa della democrazia, della sovranità popolare e dei beni comuni portata avanti dal Movimento NO TAV, riconoscendo ai Comitati NO TAV la funzione costituzionale di presidio della democrazia, vissuto con metodo assembleare e comunitario, praticato come luogo sociale attivo e dinamico volto all'educazione e alla formazione di cittadini liberi, informati e consapevoli, in sintonia con i valori ed i principi della Costituzione nata dalla Resistenza;
  • Perché riconosciamo al Movimento NO TAV, quale soggetto plurale e variegato nell'arricchente diversità delle sue componenti, piena legittimità di dissenso e di resistenza civile, in quanto nella sua storia ultra ventennale ha dimostrato la propria natura antifascista, democratica e non violenta, tipica dei movimenti popolari radicati sul territorio;
  • Perché riconosciamo alle centinaia di gruppi, associazioni e soggetti che partecipano al Movimento NO TAV il ruolo di promotori della cultura dei diritti umani e dei beni comuni, per una transizione a stili di vita sostenibili, il progresso civile, la tutela dell’equilibrio tra azione antropica e territorio montano;
  • Per rivendicare il diritto dei cittadini ad essere informati e dei propri militanti antifascisti ad attivarsi per promuovere confronto e dibattito sull'emergenza democratica attualmente in corso in Val di Susa.

Dunque noi ci saremo, come altre volte in passato.
Voi, altre sezioni dell’A.N.P.I., ci sarete? Venite insieme a noi!
Potremmo camminare insieme ed insieme riaffermare quei principi di eguaglianza e democrazia palesemente violati e calpestati in questo nostro paese. E’ ora di riprendersi ciò per cui tanti diedero la vita o fecero immensi sacrifici, la libertà e il diritto. E’ ora di schierarci e parteggiare.
Facciamolo insieme, camminando fianco a fianco in questi 8 km che significano amore per la terra, amore per la vita, libertà, democrazia e antifascismo. Vi aspettiamo…

 

Sez. A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Adesione a iniziativa torinese di informazione sull'emergenza democratica in Val di Susa

Bussoleno, Giovedì 21 Febbraio 2013

 

Adesione a iniziativa torinese di informazione sull'emergenza democratica in Val di Susa

 

La Sezione ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco, aderisce all'iniziativa "La città deve sapere" in programma al Cinema Massimo di Torino sabato 23 febbraio 2013.

 

La Sezione ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco:

 

ribadisce, in modo chiaro e inequivocabile, che in Val di Susa la Costituzione è ripetutamente e sistematicamente violata mediante la militarizzazione del territorio e la sospensione dei diritti costituzionali;

 

condanna con fermezza la propaganda dei mezzi di comunicazione che, salvo poche eccezioni, non stanno rappresentando la realtà dei fatti, in particolare sui costi dell’opera e sulle motivazioni tecniche di opposizione all’opera;

 

auspica la divulgazione da parte dei mezzi di comunicazione delle ragioni democratiche e delle motivazioni tecniche di opposizione all’opera documentate dal Movimento NO TAV in oltre vent’anni di raccolta dati e di partecipazione dei cittadini, nonchè nei docoumenti elaborati e sottoscritti da centinaia di scienziati, docenti e ricercatori sul tema;

 

sostiene la battaglia di civiltà per la difesa della terra e delle risorse naturali, umane e culturali delle generazioni attuali e future per una transizione a stili di vita più sostenibili, in equilibrio con l'ecosistema, nuova frontiera globale per una democrazia autenticamente compiuta;

 

condivide l'impegno civile per la lotta in difesa della democrazia, della sovranità popolare e dei beni comuni portata avanti dal Movimento NO TAV, riconoscendo ai Comitati NO TAV la funzione costituzionale di presidio della democrazia, vissuto con metodo assembleare e comunitario, praticato come luogo sociale attivo e dinamico volto all’educazione e alla formazione di cittadini liberi, informati e consapevoli, in sintonia con i valori ed i principi della Costituzione nata dalla Resistenza;

 

riconosce al Movimento NO TAV, quale soggetto plurale e variegato nell'arricchente diversità delle sue componenti, piena legittimità di dissenso e di resistenza civile, in quanto nella sua storia ultraventennale ha dimostrato la propria natura antifascista, democratica e non violenta, tipica dei movimenti popolari radicati sul territorio;

 

riconosce alle centinaia di gruppi, associazioni e soggetti che partecipano al Movimento NO TAV il ruolo di promotori della cultura dei diritti umani e dei beni comuni, per una transizione a stili di vita sostenibili, il progresso civile, la tutela dell’equilibrio tra azione antropica e territorio montano;

 

rivendica il diritto dei cittadini ad essere informati e dei propri militanti antifascisti ad attivarsi per promuovere confronto e dibattito sull'emergenza democratica attualmente in corso in Val di Susa.

 

Sez. ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Comunicato Stampa del 09.02.2013

L'A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, esprime solidarietà a Cristian ed Emanuele, nostri compagni ed amici, arrestati stamattina e che ora stanno pagando con la detenzione la scelta libera e responsabile di difendere la terra in cui vivono dallo scempio che burattinai senza scrupoli stanno perpetrando in Clarea.


Ad Emanuele e Cristian va il nostro rispetto poiché hanno scelto da che parte stare, ovvero con il popolo e con la terra che lo ospita, ad altri invece, che addirittura definiscono squadristi fascisti chi si ribella all’illegalità delle reti e all’ingiustizia del sistema, a costoro che si sono schierati con faccendieri e lobby di potere e va tutta la nostra riprovazione ed il nostro biasimo più netto. Si vergognino se ne hanno la capacità!


Cristian ed Emanuele hanno l’unica la “colpa” di aver difeso la loro vita, perché di questo si tratta, prendendo esempio dalla lotta Partigiana che ha contraddistinto le sorti e le vicende della Val di Susa tutta, per scegliere questa strada occorre però, a differenza d’altri, conoscere la storia partigiana ed avere vero amore per la propria terra, i propri cari, e per la libertà nel più alto significato del termine.


Ci auspichiamo che siano immediatamente scarcerati e che possano fare immediato ritorno in una Valle che affettuosamente li abbraccia e li attende.


Ora e sempre Resistenza!!!


A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Comunicato Stampa - Elezioni 2013

 

In questi primi giorni del 2013, l’argomento principale sono le imminenti elezioni politiche. In questo contesto di spietata campagna elettorale, sentiamo mille dichiarazioni e mille promesse. Quelle che ci preoccupano maggiormente, sono le recenti dichiarazioni di Beppe Grillo in cui sostiene che “i tempi delle ideologie sono finiti”.

L’antifascismo  è l’ideale primo per cui la nostra Associazione lotta e sentire Grillo dichiarare che “il Movimento 5 Stelle non è fascista, non è di destra né di sinistra” ribadendo che si tratta di un problema che non gli compete, legittimando le ideologie fasciste ci lascia sconcertati.

 

La Sez. A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco reputa inconcepibile che il capo politico del Movimento 5 Stelle, dopo essersi fatto conoscere in tutta Italia come sostenitore del movimento No Tav, movimento apartitico, ma non apolitico che si basa soprattutto sull’antifascismo e sulla lotta partigiana in Val di Susa, apra le porte ai militanti di un’associazione fascista quale Casapound.

Auspichiamo che qualunque partito voglia vincere queste elezioni, consideri l’antifascismo un valore fondamentale, poiché durante la Lotta di Resistenza ci fù chi diede la propria vita affinchè esso fosse alla base della Costituzione Italiana.

 

 A.N.P.I.  Bussoleno-Foresto-Chianocco


Comunicato Stampa su Forza Nuova

 

Il 15 dicembre 2012 Forza Nuova, associazione neofascista di estrema destra, ha chiesto e ottenuto dalla giunta di centro sinistra guidata da Piero fassino, figlio di partigiano, di sfilare nel centro storico di Torino.La sezione A.N.P.I Bussoleno-Foresto-Chianocco esprime tutta la propria indignazione e il proprio dissenso. Riteniamo assolutamente inconcepibile che tale giunta, che si pregi di avere come riferimento i valori antifascisti e che vanti la medaglia d'oro al valor militare per la Resistenza, consenta, ad un'organizzazione che dei valori antifascisti fa sfregio con la sua stessa esistenza, di portare qualsivoglia opinione in piazza corredata da inni fascisti, saluti romani e insulti alla democrazia e alla liberta'. Libertà per cui intere generazioni hanno dato la vita.

Mai spazio e solidarietà ai fascisti.

 

Ora e sempre Resistenza.

 

Il Direttivo

Sez. A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco

 

Comunicato Stampa sulla visita del Ministro Cancellieri

Lo Stato dov’è? Lo vorremo chiedere al Ministro Cancellieri, e dopo il sindaco Pinard, ce lo chiediamo anche noi.

Lo vorremo chiedere al Sig. Ministro visto che per dare un segnale a favore della legalità verrà lunedì a visitare il cantiere dell’alta velocità in Valle di Susa e ha dichiarato che andrà in comune, la casa dello stato, a Chiomonte per incontrare il sindaco Pinard e testimoniare così che egli non è solo nella battaglia per la legalità contro i No Tav.

Vorremo chiedere al Ministro Cancellieri se la priorità di un ministero è quella da dare sostegno ad un sindaco dal passato “nero” piuttosto torbido (Pagina 11 - (16.06.1974) LaStampa - numero 132) o di visitare un cantiere che cresce senza uno straccio né di autorizzazione, né di progetto esecutivo.

Come ribadito più volte dai cittadini della Valle di Susa, qui lo Stato lo si vede tutti i giorni con i suoi arbitrii, con i suoi blindati, con reti e fili spinati. Lo si vede, per la verità, molto bene anche ad occhio nudo, farebbe bene, dunque, il sindaco Pinard a farsi fare un bel paio di occhiali nuovi, poiché ci sembra che se non vede lo Stato, proprio dentro “casa” sua, un problemino di vista piuttosto evidente lo abbia.

Noi della Sez. A.N.P.I. di Bussoleno-Foresto-Chianocco invece facciamo molta fatica a vedere lo Stato dare una risposta univoca ai recenti rigurgiti fascisti. Dov’era lo Stato quando a Predappio i nostalgici del fascimo sfilavano in camicia nera a braccio teso urlando “Boia chi molla”? Sappiamo invece bene che lo stato era presente ai funerali di Rauti, a Roma, con ex ministri e con il Presidente della Camera, seconda carica dello stato, aggredito ed insultato dai fascisti e dai camerati di Pino Rauti.

Il reato di apologia di fascimo è ancora in vigore in Italia? Li la legge non dev’essere rispettata Sig. Ministro? Non è forse un reato punibile penalmente inneggiare al duce e alle sue nefandezze? La polizia, onnipresente in Valle di Susa, perché non ha disperso il corteo vomitevole di Predappio, perché non è intervenuta durante i tafferugli contro il Presidente della Camera? Dov’era lo Stato? Forse gli uomini al suo servizio erano già impegnati a sgomberare gli studenti della Verdi Occupata a Torino? O forse erano a Piacenza a sgomberare manu militare il presidio dei lavoratori dell’Ikea? O forse ancora a reprimere ogni situazione in cui, in tanta parte d’Italia, i cittadini vanno a schiena diritta e fronte alta anziché con il braccio teso?

Ci dica Ministro Cancellieri, dov’è lo Stato?

Anzi ci dica, che cos’è lo Stato?

 

Il Direttivo

Sez. A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco

Comunicato Stampa sullo sgombero di via Verdi a Torino del 30.10.2012

La sez. A.N.P.I. di Bussoleno-Foresto-Chianocco, appreso dello sgombero della Palazzina di Via Verdi 15 a Torino:

 

Esprime la propria vicinanza e solidarietà a quegli studenti che stanotte, per colpa di questo sgombero, non avranno un tetto sotto cui dormire.

 

Esprime la propria preoccupazione per la mancanza concreta di una risposta alla sempre più crescente richiesta di abitazioni, che in tempo di crisi, studenti, lavoratori e precari faticano ad avere, e a cui sempre più spesso il sindaco di Torino e la sua Giunta oppongono le forze dell'ordine come risposta ultima e unica ad una delle principali esigenze primarie.

 

Chiede ai politici regionali di dare una pronta risposta queste esigenze che sono di centinaia di studenti, da oggi senza un tetto sopra la loro testa. La palazzina risulta essere stata occupata oltre un anno fa per esigenze abitative degli studenti stranieri, di studenti di altre parti d'Italia che li vi soggiornavano.

 

Chiediamo chi abbia distrutto tutto, come affermato oggi da un portavoce dell'Edisu, l'ente che lasciò lo stabile in disuso e che oggi lo ha fatto sgomberare senza nessun margine di trattiva possibile: se gli studenti che li vi avevano trovato alloggio o chi altro.

 

Ci chiediamo come siano addestrate le forze dell'ordine in Italia e specialmente a Torino, se degli studenti con la sola colpa (che colpa non è) di essere Pakistani o irregolari debbano essere separati dagli altri, costretti in cortile, al freddo e a rimanere faccia al muro per ore, in mancanza totale di ogni diritto, con un crescenete nervosismo percepito anche da alcuni lavoratori della zona che chiedevano più calma alle forze dell'ordine. Questi sono di gran lunga atteggiamenti non riconducibili ad uno stato che si dice democratico, figlio della Resistenza, che si oppose contro la infausta sopraffazione dell'uomo sull'uomo.

...a Predappio

 

Contro ogni rievocazione di stampo fascista.

Oggi, 28 ottobre 2012, è l'anniversario della marcia su Roma. Per l'occasione, alcuni nostalgici del regime fascista si sono riuniti a Predappio mettendo in scena quella che ci piacerebbe poter chiamare una “parodia di loro stessi”, ma che invece è un preoccupante segno del rischio di un ritorno a varie forme di fascismo, approfittando dello scontento nei confronti di una classe politica che non rappresenta più nessuno e si concentra solo a mantenere gli interessi del potere finanziario.

Nelle scorse settimane abbiamo già visto come vari gruppi di stampo fascista – Lotta Studentesca, Blocco Studentesco – sono riemersi cavalcando le lotte studentesche nei licei romani, cercando di portare ideologie che nulla dovrebbero avere a che vedere con la crescita dei giovani di una popolazione già troppo poco tollerante e troppo incline a razzismo e xenofobia. Ideologia che si rintraccia facilmente nell'affissione di uno striscione sul locale dell'ARCIGAY di Bologna, il Cassero, da parte di Forza Nuova, che recitava “le perversioni vanno curate”, alludendo a una forma chiara di intolleranza per le differenze di genere.

Oggi, a Predappio, i fascisti hanno avuto ancora una volta occasione di esprimere la loro demagogia e fomentare sentimenti di odio verso il diverso, inneggiando al passato e rievocando simboli e gesti che ci piacerebbe non dover rivedere. Intervistati, dicevano di essere troppo pochi per fare una marcia su Roma oggi. Come sezione A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, riteniamo che siano già troppi, e condanniamo a gran voce tutti i gesti che abbiamo qui ricordato, così come tutti gli episodi di violenza collegati a organizzazioni vecchie e nuove di provenienza fascista, che negli anni abbiamo dovuto vedere. Non abbasseremo la guardia. Mai!

 

Ora e sempre Resistenza!!!

 

A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco

Comunicato Stampa in risposta alla nota del presidente ANPI della provincia di Ravenna in merito alla manifestazione NO CMC.

La sez. ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco in merito alla nota del presidente provinciale di Ravenna, Ivano Artioli desidera precisare quanto segue:

 

Riteniamo che la manifestazione tenutasi a Ravenna lo scorso sabato, cui ha preso parte anche il Movimento No Tav della Valle di Susa, non si possa in alcun modo definire offensiva ed inopportuna. La CMC sta perpetrando, o quantomeno sta tentando, una devastazione sul nostro territorio, devastazione che di fatto limita fortemente anche le libertà democratiche, personali e collettive di un intera comunità. Dopo la costruzione dell’orribile muro di Gaza, in Palestina, e di svariate opere a scopo militare, questa azienda sta mutilando la vita e l’ambiente della Valle di Susa.

 

Ricordi presidente, che c’è lavoro e lavoro. Lavoro che nobilità l’uomo e lavoro che squalifica. Lavoro che fa crescere e lavoro che impoverisce. Il lavoro non è sempre uguale e non si può parlarne astattamente. Per parlare dei lavori che la CMC vorrebbe intraprendere bisognerebbe almeno conoscere ciò di cui si stà parlando e conoscere almeno minimamente i luoghi dove si vorrebbe intraprendere tale lavoro. Di frasi fatte e confezionate ne sono pieni i giornali e giornalai.

 

Ricordiamo  inoltre al presidente Artioli, che se nel ravennate alcuni partigiani andarono a lavorare nella cooperativa CMC, fortuna loro, qui in Valle durante la Resistenza alle truppe nazifasciste, i nostri partigiani fecero saltare i ponti di collegamento con la ferrovia. In questa valle i ferrovieri scioperarono ad oltranza contro le truppe di invasione del nemico tedesco. Tra questi episodi, ricordiamo la distruzione del Ponte dell’Arnodera il 28 dicembre 1943, sabotaggio considerato dagli alleati come uno dei più clamorosi sabotaggi dell’intera Resistenza. Questo avveniva in Valle di Susa.

 

Grazie al sacrificio di migliaia di giovani, il Popolo Italiano tutto, ha ottenuto ciò che prima non aveva, ovvero il diritto a manifestare. Per questo motivo ci pare assolutamente errata, fuori luogo ed estremamente irritante la nota del compagno Artioli. Ci sono forse partigiani più partigiani di altri? Forse lavorare alla CMC costituisce una particolare statura morale? Questa statura morale è superiore a quella dei lavoratori Valsusini che manifestano contro lo scempio che la ditta ravennate vorrebbe perpetrare?

Quando ne parla nella sua nota, di quale disponibilità intende disporre il presidente? Ci faccia capire meglio.

 

Sappia comunque, il presidente, che la disponibilità che egli promette alla CMC, è solo una piccola porzione di quella che l’ANPI di Bussoleno-Foresto-Chianocco unita a quella di altre sezioni della provincia di Torino e d’Italia tutta danno ormai da anni al Movimento.

 

Per noi disponibilità significa spendersi nella difesa dei valori della Resistenza, della salvaguardia del patrimonio naturale ed economico di questa Vallata e dell’Italia tutta. Parliamo di una disponibilità che và ben oltre le quattro righe di un triste comunicato.

 

Ora e sempre Resistenza!!!

 

A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foesto-Chianocco

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Comunicato di solidarietà

Sulla nuova ondata di provvedimenti contro gli attivisti No Tav emessi ieri, questa sezione rinnova la propria posizione di contrarietà all'alta velocità Torino-Lione e di solidarietà con i compagni colpiti dai provvedimenti stessi.
In particolare, siamo al fianco di Luca, nostro tesserato, nostro amico e compagno generoso e affidabile in ogni situazione, che costruisce con noi quella nuova resistenza in cui tutti noi crediamo e ci impegniamo. Una nuova resistenza che parte dai valori che i partigiani ci hanno trasmesso e che significa sia mantenere viva la memoria di ciò che la dittatura nazi-fascista fu per l'Italia sia, oggi, la difesa della propria terra dai soprusi di un potere cieco e sordo alle necessità del cittadino.


Ora e sempre Resistenza. Ora e sempre No Tav.


A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto.Chianocco

Il nostro posto è lì, con chi lotta!!!

Riteniamo inaccettabile che la Val di Susa subisca una decisione calata dall’alto contro la sua popolazione e le sue istituzioni democraticamente elette. Come anpi non possiamo tollerare che i paesi di Chiomonte e Giaglione, i cittadini e i proprietari delle vigne vivono da quasi un anno. Privati della loro terra, i terreni su cui coltivavano e grazie a cui vivevano, ora distrutti o invasi da metri di recinzioni e filo spinato che ricordano un passato da non dimenticare.
Nei nostri occhi abbiamo ancora bene impressi gli inseguimenti alle persone in mezzo alle abitazioni e nei locali pubblici, e i fitti lanci di lacrimogeni in un paese, Bussoleno, medaglia di bronzo per la Resistenza. Il nostro posto è lì, con chi lotta, con chi resiste, con chi ancora oggi, dopo tanti anni crede che attraverso quell’esempio e quei valori stia la libertà. Il nostro posto è nella lotta no tav!
Celebreremo il giorno della liberazione come sempre, nei nostri paesi, ai cippi dove si è combattuto e dove tanti giovani sono   caduti, come sempre saremo presenti ma vogliamo andare oltre, vogliamo essere testimoni e protagonisti della storia del nostro paese. Invitiamo quindi tutti il giorno 25 aprile  alle ore 17.00 per una camminata dal cippo di Chiomonte sino alla centrale idroelettrica per denunciare la gravità della situazione che il nostro territorio sta vivendo. Invitiamo inoltre tutti a partecipare il 25 aprile in tutte le piazze italiane, a portare alte le loro bandiere, le lotte e le esperienze di resistenza che stanno vivendo in un paese in grave difficoltà,economica e democratica. Noi ci saremo, con le bandiere dell’anpi e le bandiere no tav.


Ora e sempre Resistenza.

Appello Nazionale: L'ANPI è per la Costituzione e la Democrazia: a fianco del movimento antifascista NO TAV

Appello nazionale:

L'ANPI è per la Costituzione e la Democrazia: a fianco del movimento antifascista NO TAV

 

Provincia di Torino, lunedì 26 marzo 2012 

 

"Odio gli indifferenti. Credo che "vivere vuol dire essere partigiani". Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.

Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia.

L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza.

Ciò che succede non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti.

Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: "se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?"

Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.

Odio gli indifferenti anche perché mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."

[Antonio Gramsci, Le Città Invisibili, 1917]

 

Siamo iscritti ANPI e abbiamo preso visione delle notazioni personali del Presidente Nazionale ANPI Carlo Smuraglia relative al TAV.

 

Consideriamo nostro dovere mantenere il nostro ruolo di coscienza critica della società con la nostra storia, la nostra identità e la nostra autonomia, sia auspicando dialogo e confronto democratico, civile e costruttivo, e sia partecipando, schierandoci, pronunciandoci, solidarizzando, unendoci alla protesta, operando scelte, prendendo posizione a fianco dei movimenti antifascisti, quale è il movimento NO TAV.

 

Ricordiamo che l’ANPI si è espressa e si esprime sull’emergenza democratica, sui diritti e su quanto previsto dalla Costituzione, non sull’opportunità né sulla fattibilità dell’opera, perché l'ANPI si occupa - come recita la tessera ANPI 2012 - di Costituzione, democrazia e diritti, non di treni. Proprio per questo affermare che qualcuno abbia "tirato per la giacchetta" l'ANPI è fuori luogo e indica chiaramente la distanza tra la realtà dei fatti e le affermazioni del Presidente Carlo Smuraglia.

 

 

Riconosciamo:

- al Movimento NO TAV piena legittimità di dissenso e di resistenza civile, in quanto nella sua storia ultraventennale ha dimostrato la propria natura antifascista, democratica e non violenta, tipica dei movimenti popolari radicati sul territorio;

- ai Comitati NO TAV la funzione costituzionale di presidio della democrazia, vissuto con metodo assembleare e comunitario, praticato come luogo sociale attivo e dinamico volto all’educazione e alla formazione di cittadini liberi, informati e consapevoli, in sintonia con i valori ed i principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza;

- alle centinaia di gruppi, associazioni e soggetti che partecipano al Movimento NO TAV il ruolo di promotori della cultura dei diritti umani e dei beni comuni, per una transizione a stili di vita sostenibili, il progresso civile, la tutela dell’equilibrio tra azione antropica e territorio montano;

- alla Val Susa, già luogo di lotta antifascista e memoria della Resistenza, di costituire oggi, nel più ampio contesto di crisi economica e democratica, un laboratorio civile e sociale culturalmente avanzato per costruire una democrazia autenticamente compiuta esemplare a livello nazionale.

 

Condanniamo con forza:

- qualsiasi forma di violenza (fisica, verbale, psicologica, mediatica, politica) di qualsiasi provenienza;

- la militarizzazione del territorio della Val Susa con recinzioni metalliche, filo spinato, posti di blocco, mezzi blindati utilizzati in guerra, che provocano l'aumento del livello di tensione e la legittima protesta della popolazione civile;

- la sospensione della democrazia e dei diritti costituzionali sanciti dagli artt. 3, 9, 13, 16 e 21 della Costituzione della Repubblica, nata dalla Resistenza;

- i metodi autoritari, violenti e intimidatori impiegati dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine per reprimere il dissenso: propaganda televisiva che non tiene conto dei dati tecnici e che tende a criminalizzare i movimenti, uso di gas lacrimogeni CS vietati dalle convenzioni europee sparati ad altezza uomo, caccia al manifestanti NO TAV fin dentro i paesi con lancio di lacrimogeni all'interno di locali e abitazioni, sequestro di zone coltivate trasformate in zona militare.

 

Chiediamo:

- a tutte le strutture dell'ANPI di aprire un dibattito nazionale ad ogni livello sull'emergenza democratica attualmente in corso in Val Susa

- di dedicare un apposito spazio di confronto assembleare sul tema alla prossima Festa Nazionale dell'ANPI, che si terrà a Marzabotto dal 14 al 17 giugno, coordinato insieme alle Sezioni del territorio interessato.

 

In quest’ottica, invitiamo il Comitato Nazionale a recarsi in Val Susa per rendersi conto di quanto sta accadendo e a discutere la questione, necessariamente prendendo visione di tutti i documenti sul tema scritti nell'ultimo decennio dall'ANPI Provinciale di Torino e dalle Sezioni ANPI della nostra Provincia.

La democrazia non si insegna, si pratica quotidianamente.

 

Iscritti ANPI di tutte le Sezioni esistenti in Italia e all'estero sono invitati a firmare questo appello.

Per gli antifascisti non iscritti, invece, è giunto il momento di scegliere da che parte stare.

 

 

Seguono firme in elenco:

 

UGO BERGA - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Partigiano - TO - tess. n° 99161

MARIO SOLARA - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Partigiano - TO - tess. n° 99197

MASSIMO BACCHETTI -  sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Presidente - TO - tess. n° 96680

GIULIA CASEL - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Tesoriere - TO - tess. n° 99185

MARIO ANTONIO SOLARA - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Direttivo - TO - tess. n° 99223

WALTER GIARDI - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Antifascista - TO - tess. n° 99194

SALIERNO GIOVANNI - sez. di Foresto-Bussoleno-Chianocco - Antifascista - TO - tess. n° 99217

 

Considerazioni sulle dichiarazioni del Presidente dell'A.N.P.I. Carlo Smuraglia.

 

Il Direttivo di questa sezione, vista la situazione socio politica in Valle di Susa, lette le parole del Presidente dell’A.N.P.I. nazionale Carlo Smuraglia, pubblicate sul sito dell’Associazione stessa, esprime le seguenti considerazioni:

  • Nessuno ha mai tirato la giacchetta all’A.N.P.I. per trascinarla forzatamente su posizioni No Tav, anche se a parer nostro, l’Associazione, avrebbe tutto il diritto a esprimere le proprie considerazioni in merito ad un opera pubblica che contrasta fortemente con quei principi di libertà, equità e civiltà di cui la nostra Associazione si nutre.
  • All’A.N.P.I. invece è stato richiesto, e non avrebbe dovuto esimersi, di prendere posizioni in merito all’emergenza democratica che si vive in Valle di Susa ed in generale su tutto il suolo nazionale, dove, ogni contestazione legittima, dagli operai che difendono il posto di lavoro, a chi si oppone ad un opera costosa ed illegale, agli studenti che difendono i loro diritti allo studio, viene subito sedata utilizzando la forza pubblica con modi che ricordano sempre più quelli cileni. Oppure sulla militarizzazione di interi territori. Militarizzazione e militari che con i loro atteggiamenti e il loro fare ricordano molto lugubramente e sempre più frequentemente le truppe di occupazione di sessant’anni or sono.
  • All’A.N.P.I. nazionale chiediamo se si può ritenere legittimo che cittadini e cittadine italiani vengano insultati, inseguiti sino nelle abitazioni, venga loro usata violenza, siano sfondate le porte delle abitazioni o dei locali pubblici, siano “gasati” da gas vietati addirittura nei conflitti militari. Stiamo parlando di episodi reali di cui siamo stati e siamo tuttora testimoni e vettime.
  • Chiediamo all’A.N.P.I. nazionale perché la nostra Associazione abbia espresso un silenzio assordante su temi quali, le scandalose leggi sull’immigrazione, sui respingimenti dei migranti in mare (condannati anche dalla U.E.), sulle operazioni di guerra in nazioni sovrane, sulle leggi elettorali “porcata”, sulle posizioni omofobe, xenofobe e razziste di taluni parlamentari della Repubblica, sulla demolizione sistematica e pianificata della scuola pubblica, del lavoro, dello stato sociale.
  • Il presidente Carlo Smuraglia ha ribadito nel suo scritto di frequentare la Costituzione e la Democrazia da moltissimo tempo. Rispettosamente, vogliamo ricordare al Presidente che anche i Partigiani di questa sezione, che molto hanno dato alla Resistenza e che molto continuano a dare, frequentano Costituzione e Democrazia da quando avevano circa vent’anni, ed è proprio per questo motivo che partecipano alle manifestazioni in valle con il loro entusiasmo contagiante, con striscioni e bandiere. Questo non li rende certo di meno valore del Presidentre stesso.
  • Non capiamo cosa voglia dire il Presidente invitando gli iscritti dell’A.N.P.I. a non “mescolarsi con tutti” rinunciando così all’autonomia dell’Associazione.  Crediamo che per continuare a vivere, l’A.N.P.I. debba sempre più aggregare soggetti diversi, poiché le differenze aiutano a crescere e a durare. Il chiudersi mestamente a spettatori, unicamente con un ruolo di testimonianza storica su ciò che fu l’antifascismo e la Resistenza, faranno si che in poco tempo l’Associazione smetta di crescere e inizi inesorabilmente il suo inevitabile declino.
  • Riteniamo dunque sia auspicabile un dibattito pubblico su scala nazionale su questi temi che inquietano molte sezioni della nostra Associazione anche fuori dalla Valle di Susa. Auspichiamo che tale dibattito possa realizzarsi quanto prima, eventualmente durante la festa nazionale dell’A.N.P.I. di Marzabotto.

Concludiamo questo scritto confermando di non voler tirare nessuno per la giacchetta che per altro, i Partigiani non hanno mai portato, ma confermando la nostra scelta e la nostra determinazione ad aderire a ciò che riteniamo più opportuno, siano pure manifestazioni No Tav, poiché, oltre che iscritti all’A.N.P.I., ci riteniamo uomini e donne liberi/e, che hanno scelto, sollecitati dai valori dell’antifascismo e della Resistenza, dai nostri Partigiani, dai loro insegnamenti, di stare dalla parte giusta, quella così tanto menzionata dall’A.N.P.I. stessa, che crediamo non possa e non debba essere ridotta a quella innanzi ad un televisore avillente, monotematico e soporifero. L’A.N.P.I. per noi è e deve essere un'altra cosa.

E poi Presidente Smuraglia, porti pazienza, noi siamo vivi e dunque parteggiamo, esattamente come scrisse nel 1917 Antonio Gramsci, noto sovversivo.

 

Il Direttivo A.N.P.I.

Sez. Foresto-Bussoleno-Chianocco

 


Cosiderazioni su dichiarazioni ANPI naz. e Smuraglia
Considerazioni su dichiarazioni ANPI naz
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Comunicato Stampa sul 25 febbraio 2012

Bussoleno, lì 24 febbraio 2012,

 

Questa sezione, da sempre vicina al Movimento No Tav della Valsusa, parteciperà sabato 25 febbraio alla marcia Susa-Bussoleno indetta dalla Comunità Montana ValSusa e Val Sangone unitamente al Movimento No Tav.

Oggi è quanto meno doveroso scendere in campo, oltre che per ribadire la nostra contrarietà all'opera, anche per sostenere le persone che ad oggi vengono limitate nelle loro libertà personali o che addirittura sono ancora in carcere mentre altri personaggi, a dir poco ambigui, frequentano scandalosamente ed impunemente le sedi istituzionali della Repubblica, talvolta anche ricoprendo incarichi che richiederebbero ben altro spessore etico e morale. Ribadiamo con forza dunque la nostra partecipazione ad un Movimento di cui anche questa sezione è parte integrante.

 

Chiediamo

alla Procura di Torino di volgere la propria attenzione, in funzione dell’uguaglianza della Legge, anche a quegli episodi di violenza brutale e continua a cui nei mesi è stato sottoposto il movimento No Tav. Dall'incendio dei presidi, allo sgombero violento della Maddalena di Chiomonte, alla devastazione e saccheggio delle tende degli attivisti, all'ingiustificato uso di armi da guerra bandite addirittura dai conflitti, al lancio di lacrimogeni sparati ad altezza uomo con l'intento criminale di colpire i manifestanti, alle limitazioni della libera circolazione sul suolo nazionale.

 

Invitiamo

l'ANPI provinciale di Torino a prendere anche posizione sui soppracitati episodi, la cui quantità di violenza è di molto superiore alla contestazione, talvolta forte, di personaggio pubblici o politici, quali il Procuratore Gian Carlo Caselli.

 

Chiediamo

di conoscere le motivazioni del perchè la solidarietà dell'ANPI non può essere egualmente espressa anche ai numerosi feriti e agli intossicati dai gas Cs utilizzati nei servizi di ordine pubblico in maniera così indiscriminata e deprecabile.

 

Auspichiamo

che la Direzione provinciale ANPI di Torino voglia dare seria risposta a queste domande, che non vogliono essere assolutamente provocatorie, ma chiarificatrici di una posizione che talvolta si perde nelle ombre della politica e delle logiche del sistema.

 

Questa sezione, con orgoglio e per questi motivi, sfilerà in corteo sabato 25 febbraio unitamente ai sindaci valsusini, alla Comunità Montana Valsusa e Val Sangone ed a quanti, ovunque provengano, vogliano difendere la propria e la nostra terra ed i beni comuni che i nostri Partigiani hanno difeso ed ottenuto negli anni della Resistenza. Questa sezione sfilerà in corteo con chi, con fatti e vent'anni di lotta, ha saputo essere credibile ed ha tentato sempre di far conoscere pacificamente e chiaramente i propri diritti, portando a testa alta le proprie ragioni a dispetto di una politica e di un sistema sempre meno chiari e vicini alle reali necessità del cittadino e della persona e che pretendono, con l’utilizzo della militarizzazione del territorio, di imporre arbitrariamente scelte non condivise dai cittadini stessi.

 

Il Direttivo A.N.P.I.

Sez. Foresto – Bussoleno – Chianocco